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GASTONE BIGGI
Trilogia 3 | 1991-2013
Costellazioni, Icone, Cosmocromie, Ayron, Puntocromie, Fleurs, New York, Partiture
a cura di Leonardo Conti e Giorgio Kiaris
dall'1 febbraio al 25 marzo 2025
OPENING
SABATO 1 FEBBRAIO
ALLE ORE 18
con la musica di Paola Samoggia dedicata alla mostra
Alla PoliArt Contemporary di Milano inaugura TRILOGIA 3 | 1991-2013, terzo e ultimo capitolo del ciclo antologico di tre mostre dedicate a GASTONE BIGGI (1925-2014).
Trilogia 3 è il primo evento del 2025, nel centenario della nascita del maestro, in cui sono programmati numerosi eventi nazionali sia istituzionali che privati. Durante la mostra uscirà anche un prezioso cofanetto con i tre cataloghi delle mostre in cui è possibile ripercorrere, in un’approfondita analisi critica, i maggiori cicli pittorici di Biggi, dai Continui dei primi anni sessanta, sino all’ultima Partitura, realizzata pochi giorni prima della scomparsa del maestro.
Trilogia 3 si apre negli spazi della galleria milanese con il ciclo delle Costellazioni (1991-1995), in cui gli inconfondibili punti di Biggi si liberano da ogni ordine, geometrico o ricorsivo, per dispiegarsi sulla tela in rutilanti accumulazioni, non immemori delle luci, dei colori e dei calori emersi nelle esperienze dei Cieli e dei Campi. Talvolta, tra i punti già s’incastonano forme inattese che prendono spazio, come perturbazioni destinate a scompaginare la scena.
Trilogia 3 si apre negli spazi della galleria milanese con il ciclo delle Costellazioni (1991-1995), in cui gli inconfondibili punti di Biggi si liberano da ogni ordine, geometrico o ricorsivo, per dispiegarsi sulla tela in rutilanti accumulazioni, non immemori delle luci, dei colori e dei calori emersi nelle esperienze dei Cieli e dei Campi. Talvolta, tra i punti già s’incastonano forme inattese che prendono spazio, come perturbazioni destinate a scompaginare la scena.
E infatti Biggi è pronto a innescare una vera e propria rivoluzione di stile con il ciclo delle Icone (1995-1998), in cui la pittura accade sulla tela preparata con sabbia e segatura. Le immagini esistono nell’ossimoro di una matericità spazializzata, con evocazioni cosmiche, “nodi quasi di stelle”, galassie, quasar, supernove, sino all’inatteso galleggiare di un sole, un’alba o un tramonto.
Anche quando la materia svanisce, come nel successivo ciclo delle Cosmocromie (2000-2004), sottraendo alla pittura quel corpo che l’aveva fatta vibrare in un travaso tra finito e infinito, la spazialità resta il fulcro della ricerca di Biggi. Tuttavia si tratta di un nuovo e inedito rapporto con lo spazio, interiore eppure espresso, in un rapporto con una luminosità promanante dal colore. L’aperto riferimento è alla cosiddetta “inaction painting” di Rothko, ma in Biggi quell’assoluto che “respira” nelle opere del grande americano, si tinge di un inatteso naturalismo che solo un maestro mediterraneo poteva raggiungere.
È proprio questo naturalismo, quella presenza della luce vera, che permette alle Cosmocromie di popolarsi, in un progressivo e straordinario arricchimento di variabili quasi figurali e poi persino rappresentative, sino al successivo ciclo degli Eventi (2005-2006). Nel ciclo Ayron (2007-2008), poi, il maestro, con un’apparente inversione di marcia, torna verso una nuova versione di astrattismo, realizzato con la ricorsività di piccole e leggere figure ellittiche che spesso si manifestano in strisce parallele. In queste opere Biggi recupera anche le tecniche di un antico informale, che però subito si placa in riferimenti figurali. Il maestro è ormai pienamente consapevole della necessità di un nuovo sincretismo, per ritrovare il bandolo creativo nella pittura contemporanea: con il “Manifesto del realismo astratto” (2005) elabora una teoria in cui dichiara la necessità di emancipare l’astrazione da ogni algido e vuoto fondamentalismo, arricchendola di una presenza naturale in grado di risvegliarne un’autentica emozionalità. D’altra parte, lungi dal prospettare una restaurazione, Biggi reclama il bisogno, per un’inedita conquista del reale, dei mezzi, delle tecniche e delle acquisizioni che l’esperienza astratta ha fornito all’arte contemporanea. Si aprono così gli straordinari ultimi anni, tra il 2008 e il 2013, in cui il maestro ritrova il suo “punto” libero d’inventare il mondo visibile e invisibile, come nelle Puntocromie (2008-2009), sino all’esplosione inattesa e sorprendente dei Fleurs (2009-2011), in cui davvero i punti, accorpandosi, ritrovano persino ciò che pareva perduto per sempre: la natura morta, che in Biggi mai muore, perché continuamente si riconverte in un’esperienza dinamica volta all’astrazione. Poi l’anziano maestro può davvero permettersi tutto: è il momento del monumentale diario di viaggio New York 3, in cui riesce nel miracolo di una descrizione emozionale della città americana in un suo stile unico e inconfondibile; è l’estremo momento del breve ciclo delle Partiture (2011-2013), in cui il contrappunto musicale, che da sempre intesse con la pittura il poliedrico Biggi, l’artista e l’intellettuale, può spaziare da spunti bachiani a pastorali risvegli, sino a quell’ultimissimo capolavoro, quasi weberniano, che è la “Partitura firmamentale”, in cui il maestro si congeda.
Nella continuità curatoriale di questa grande mostra in tre tempi, Leonardo Conti e Giorgio Kiaris hanno suddiviso anche il catalogo di TRILOGIA 3 in differenti sezioni.
Il testo generale di Leonardo Conti è seguito da un contributo di Giorgio Kiaris che, nella sua veste di “testimone oculare” (avendo affiancato Biggi per venticinque anni) racconta il clima culturale e creativo in cui ha condiviso da artista a artista con Biggi gli Studi Uniti. Segue poi un approfondimento tematico di Sara Bastianini e, infine, un’ampia sezione con documenti (anche inediti) degli anni di ricerca di Biggi presi in esame dalla mostra. Un’approfondita nota biografica è suddivisa nei tre cataloghi, seguendo la cronologia di ogni volume, con anche immagini di repertorio gentilmente concessi dalla Fondazione Biggi.
Durante l’inaugurazione sarà possibile partecipare alla performance musicale dedicata alle opere di Gastone Biggi dalla compositrice Paola Samoggia.
Il catalogo TRILOGIA 3 è il terzo dei tre cataloghi che compongono il cofanetto Gastone Biggi. Trilogia 1960-2014, edito da PoliArt Edizioni.
PoliArt Contemporary – Milano
Viale Gran Sasso 35
ORARIO
Mercoledì 10.30 - 13 e 15.00 -18.00
Venerdì 10.30 - 13 e 15.30-18.30
Sabato 11-13
Gli altri giorni e in orari diversi per appuntamento
(eventuali variazioni saranno reperibili su Google)
ingresso libero
COFANETTO CON TRE CATALOGHI
Gastone Biggi. TRILOGIA, a cura di Leonardo Conti e Giorgio Kiaris, PoliArt Edizioni 2025.
INFO
02.70636109
388.6016501 e 380.3816409
info@galleriapoliart.com
www.galleriapoliart.com
Comunicazione: Spaini & Partners
Il catalogo TRILOGIA 3 è il terzo dei tre cataloghi che compongono il cofanetto Gastone Biggi. Trilogia 1960-2014, edito da PoliArt Edizioni.
PoliArt Contemporary – Milano
Viale Gran Sasso 35
ORARIO
Mercoledì 10.30 - 13 e 15.00 -18.00
Venerdì 10.30 - 13 e 15.30-18.30
Sabato 11-13
Gli altri giorni e in orari diversi per appuntamento
(eventuali variazioni saranno reperibili su Google)
ingresso libero
COFANETTO CON TRE CATALOGHI
Gastone Biggi. TRILOGIA, a cura di Leonardo Conti e Giorgio Kiaris, PoliArt Edizioni 2025.
INFO
02.70636109
388.6016501 e 380.3816409
info@galleriapoliart.com
www.galleriapoliart.com
Comunicazione: Spaini & Partners