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Chiunque si senta in qualche modo parte dell'arte, a qualsiasi titolo (studiosi, operatori, giornalisti, editori, collezionisti...), è convocato a difenderla, a divulgarla e a consegnarla al futuro, intatta nella sua purezza: ognuno dentro di sé sa di che cosa si parla. E se non lo sa, aiutiamolo a guardare meglio
sottotitolo del sito
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temporary gallery
rappresenta parte dell'attività
espositiva che la PoliArt Contemporary
organizza in luoghi diversi dalla sede di Milano
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News
Matteo attruia
Paolo Conti
Ivano Fabbri
site specific per Forte Pozzacchio
opening sabato 9 luglio 2016
nell’ambito della rassegna
ARTE FORTE:
“La Babele di linguaggi e di simboli legati ai conflitti”
installazioni d’arte contemporanea in otto forti austroungarici del Trentino
a cura di Mariella Rossi
La rassegna culturale estiva dal titolo “Sentinelle di pietra. Di forte in forte sul Sentiero della Pace”, curata dal Circuito dei forti del Trentino - rete promossa dalla Provincia autonoma di Trento-Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino, sotto la direzione di Giuseppe Ferrandi, sarà arricchita quest’anno dall’arte contemporanea del progetto ARTE FORTE attraverso un percorso espositivo dislocato in otto forti austroungarici del Trentino da luglio a fine agosto.
Prende il via da un’idea di Giordano Raffaelli e dal coinvolgimento, quanto mai esteso, di ben sedici gallerie private di tutto il Triveneto, dall’Alto Adige a Venezia, il progetto ARTE FORTE che porterà l’arte contemporanea all’interno dell’incomparabile patrimonio di costruzioni belliche di epoca austroungarica, conservate e restaurate sul territorio Trentino, e riunite nel Circuito dei Forti.
Ad accettare la sfida di mettersi a confronto con luoghi così carichi di storia e non comuni per esporre sono state tutte le gallerie dell’ASPART – Associazione dei galleristi trentini e le gallerie della delegazione del nord-est dell’ANGAMC – Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea.
La PoliArt Contemporary presenterà le opere appositamente realizzate per Forte Pozzacchio dai suoi artisti Matteo Attruia, Paolo Conti e Ivano Fabbri.
Di Matteo Attruia è “Souvenir” light box in cui si mostra un luogo (il Forte) per quello che spesso è diventato: un souvenir. SOUVENIR è una scritta feticcio, come sono feticci gli oggetti che spesso ci ricollegano ad una memoria anch’essa feticcio e temporanea (tragica o gioiosa, non importa).
Un monumento alla memoria, ma, più importante, un monumento al presente. Dedicato ai morti e dedicato ai vivi.”
“Babel” è un’installazione che Paolo Conti ha realizzato per la prima volta nel 2007, in occasione della mostra ai Musei degli Antichi Magazzini del Sale di Cervia. L’opera (di cui esiste un esemplare di medie dimensioni) consisteva in una struttura in legno, fili di acciaio e forme di derivazione industriale, all’interno della quale si ergeva innalzandosi una grande piramide in acciaio inox. L’idea di Babele è per Conti una metafora dell’entropia, un concetto da sempre al centro della sua ricerca. Per Forte Pozzacchio l’artista crea una nuova “Babel”, intesa come resistenza, persistenza e residenza dell’arte all’interno di un luogo nato per la guerra, ma destinato ora ai valori della conoscenza.
Le condizioni climatiche e ambientali ostili di un forte scavato nella
roccia prevedevano, per la sopravvivenza dei soldati, la costruzione di case in legno all’interno delle stanze-grotte. Oggi resta solo la roccia nuda e umida e la percezione del disagio fisico, nonostante i nostri brevi tempi di permanenza. Ivano Fabbri costruisce un’installazione a grandezza uomo, di acciaio inox, abitabile, metafora della casa, in cui i valori della creatività resistono alla corrosione dell’ambiente e della storia. I riflessi e le cangianze, l’interattività e la partecipazione, (caratteristiche delle opere di Fabbri) nelle quali i visitatori sono accolti e stimolati, saranno il patrimonio creativo da portare fuori dal forte.
Altra opere di Matteo Attruia è “Morse - installazione luminosa ambientale, luce ad led” 2016. Punti, linee ed intervalli di luce si susseguono, segnando un’intermittenza a ritmo di parole. I versi poetici di Mario Luzi “Metti a prova la tua forza / e la tua tolleranza dell’umano” non è scritta, non è declamata, ma è tradotta in un linguaggio ormai lontano, ai più incomprensibile.
Morse: punto (•), linea (—), intervallo breve (tra ogni lettera), intervallo medio (tra parole) e intervallo lungo (tra frasi). Attruia scrive. “Per questa installazione ho scelto di utilizzare una forma ante litteram di comunicazione digitale, tipica della guerra e del luogo che ospita l’opera. Rivolta alla Valle, o installata all’interno della grotta, si rivolge a tutti chiedendo un piccolo sforzo di comprensione. Lampi di luce silenti ma carichi di significato, recitano ed interagiscono con il forte Pozzacchio, così carico di storia e così carico significato. Il ritmo delle parole è meccanico, è robotico, è freddo. I tempi sono stabiliti dal codice Morse. Una regola per tutti: siamo in emergenza.
Paolo Conti
Ivano Fabbri
site specific per Forte Pozzacchio
opening sabato 9 luglio 2016
nell’ambito della rassegna
ARTE FORTE:
“La Babele di linguaggi e di simboli legati ai conflitti”
installazioni d’arte contemporanea in otto forti austroungarici del Trentino
a cura di Mariella Rossi
La rassegna culturale estiva dal titolo “Sentinelle di pietra. Di forte in forte sul Sentiero della Pace”, curata dal Circuito dei forti del Trentino - rete promossa dalla Provincia autonoma di Trento-Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino, sotto la direzione di Giuseppe Ferrandi, sarà arricchita quest’anno dall’arte contemporanea del progetto ARTE FORTE attraverso un percorso espositivo dislocato in otto forti austroungarici del Trentino da luglio a fine agosto.
Prende il via da un’idea di Giordano Raffaelli e dal coinvolgimento, quanto mai esteso, di ben sedici gallerie private di tutto il Triveneto, dall’Alto Adige a Venezia, il progetto ARTE FORTE che porterà l’arte contemporanea all’interno dell’incomparabile patrimonio di costruzioni belliche di epoca austroungarica, conservate e restaurate sul territorio Trentino, e riunite nel Circuito dei Forti.
Ad accettare la sfida di mettersi a confronto con luoghi così carichi di storia e non comuni per esporre sono state tutte le gallerie dell’ASPART – Associazione dei galleristi trentini e le gallerie della delegazione del nord-est dell’ANGAMC – Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea.
La PoliArt Contemporary presenterà le opere appositamente realizzate per Forte Pozzacchio dai suoi artisti Matteo Attruia, Paolo Conti e Ivano Fabbri.
Di Matteo Attruia è “Souvenir” light box in cui si mostra un luogo (il Forte) per quello che spesso è diventato: un souvenir. SOUVENIR è una scritta feticcio, come sono feticci gli oggetti che spesso ci ricollegano ad una memoria anch’essa feticcio e temporanea (tragica o gioiosa, non importa).
Un monumento alla memoria, ma, più importante, un monumento al presente. Dedicato ai morti e dedicato ai vivi.”
“Babel” è un’installazione che Paolo Conti ha realizzato per la prima volta nel 2007, in occasione della mostra ai Musei degli Antichi Magazzini del Sale di Cervia. L’opera (di cui esiste un esemplare di medie dimensioni) consisteva in una struttura in legno, fili di acciaio e forme di derivazione industriale, all’interno della quale si ergeva innalzandosi una grande piramide in acciaio inox. L’idea di Babele è per Conti una metafora dell’entropia, un concetto da sempre al centro della sua ricerca. Per Forte Pozzacchio l’artista crea una nuova “Babel”, intesa come resistenza, persistenza e residenza dell’arte all’interno di un luogo nato per la guerra, ma destinato ora ai valori della conoscenza.
Le condizioni climatiche e ambientali ostili di un forte scavato nella
roccia prevedevano, per la sopravvivenza dei soldati, la costruzione di case in legno all’interno delle stanze-grotte. Oggi resta solo la roccia nuda e umida e la percezione del disagio fisico, nonostante i nostri brevi tempi di permanenza. Ivano Fabbri costruisce un’installazione a grandezza uomo, di acciaio inox, abitabile, metafora della casa, in cui i valori della creatività resistono alla corrosione dell’ambiente e della storia. I riflessi e le cangianze, l’interattività e la partecipazione, (caratteristiche delle opere di Fabbri) nelle quali i visitatori sono accolti e stimolati, saranno il patrimonio creativo da portare fuori dal forte.
Altra opere di Matteo Attruia è “Morse - installazione luminosa ambientale, luce ad led” 2016. Punti, linee ed intervalli di luce si susseguono, segnando un’intermittenza a ritmo di parole. I versi poetici di Mario Luzi “Metti a prova la tua forza / e la tua tolleranza dell’umano” non è scritta, non è declamata, ma è tradotta in un linguaggio ormai lontano, ai più incomprensibile.
Morse: punto (•), linea (—), intervallo breve (tra ogni lettera), intervallo medio (tra parole) e intervallo lungo (tra frasi). Attruia scrive. “Per questa installazione ho scelto di utilizzare una forma ante litteram di comunicazione digitale, tipica della guerra e del luogo che ospita l’opera. Rivolta alla Valle, o installata all’interno della grotta, si rivolge a tutti chiedendo un piccolo sforzo di comprensione. Lampi di luce silenti ma carichi di significato, recitano ed interagiscono con il forte Pozzacchio, così carico di storia e così carico significato. Il ritmo delle parole è meccanico, è robotico, è freddo. I tempi sono stabiliti dal codice Morse. Una regola per tutti: siamo in emergenza.
COME RAGGIUNGERE LA PoliArt Rovereto
La PoliArt Rovereto è presso l'Opificio delle Idee (ex Molino Costa) dopo il teatro alla Cartiera.
Seguire le indicazioni stradali dell'Opificio delle Idee che iniziano dall'imbocco della strada della Vallersa subito dopo la sede del Municipio. Dopo km 1 si trova una stradina a destra con riportato il cartello di cui sopra. Proseguire fino in fondo entrando nella zona industriale del Polo di Trentino Sviluppo ove si trova l'Opificio delle Idee di colore giallo sulla sinistra.
Seguire le indicazioni stradali dell'Opificio delle Idee che iniziano dall'imbocco della strada della Vallersa subito dopo la sede del Municipio. Dopo km 1 si trova una stradina a destra con riportato il cartello di cui sopra. Proseguire fino in fondo entrando nella zona industriale del Polo di Trentino Sviluppo ove si trova l'Opificio delle Idee di colore giallo sulla sinistra.
